Gli innocui deliri di Sabrina Gregori

Il Piccolo - 17 luglio 2010

Sabrina Gregori si è presentata al pubblico che affollava la sede della Canottieri Adria con un look da "dark lady" in tema con il suo libro d'esordio intitolato "Tre innocui deliri" (Ibiskos Editrice Risolo, pagg. 165, euro 12), ovvero tre racconti noir sul filo dell'horror, anche se l'autrice - triestina, quarantenne dalla freschezza sbarazzina, laureata in scienze politiche, ma impegnata anche in altri settori tra cui il teatro dialettale - preferisce definirli semplicemente inquietanti.

Un libro, quello di Gregori, in cui si riscontra una facilità di lettura e una predisposizione a scrutare le urgenze dell'animo, quelle che rimandano al sentimento tragico della vita. Così ha definito "Tre innocui deliri" il Presidente della Canottieri Adria, Biagio Terrano, al quale ha fatto seguito l'intervento dell'editor Tiziano Pizzamiglio, che non ha voluto addentrarsi nel contenuto del libro preferendo invece rivolgere una serie di domande all'autrice, disinvolta nel precisare di avere sempre amato scrivere, anche se soltanto cinque anni orsono decise di concludere un racconto da poco iniziato (corrispondente al terzo di "tre innocui deliri"), impegnandosi al tempo stesso a scriverne altri due.

E' nato così questo libro costituito appunto, da tre storie - "La lavagnetta", "Privato vende appartamento 54mq", "Schiavi del tappeto" - che, partendo da una situazione di ordinaria quotidianità, diventano via via devastanti.

E il brivido della suspense, nutrito da un'oscura sensazione di paura dal sinistro fascino, si è impossessato del pubblico, quando a leggere qualche pagina del libro è stata una bravissima Ornella Serafini (l'accompagnamento musicale era curato da Emanuele Romano).

Riguardo poi a come la Gregori sia arrivata ad una scrittura così chiara e incalzante, lei stessa ha ammesso di non aver letto molti libri, ma di aver sempre amato scrivere e soprattutto, senza nascondere la sua gratitudine, di aver avuto ottimi insegnanti. E ancora ha confessato che le piace osservare le persone immaginando il loro lato oscuro.

Il suo maestro? Il prolifico Stephen King, che non è solo un maestro dell'horror, ma sa descrivere gli stati emotivi dei protagonisti con grande maestria. Di lui, ha detto Sabrina Gregori, mi sono innamorata quando mi regalarono il suo primo libro.

Da Pizzamiglio un cenno al secondo raccolto incluso nella pubblicazione, in cui ha notato "una dimensione onirica più che non nelle altre due storie", mentre il terzo racconto che descrive un oggetto e come esso sia riuscito a impossessarsi delle anime dei protagonisti, all'editor ricorda Dino Buzzati. Infine, un commento sulla bella copertina del libro (foto di Massimo Goina, modella Antonella Rimbaldo), in bianco e nero, di grande impatto ha osservato l'autrice.

Grazia Palmisano